Da anni sono impegnato nella battaglia per il diritto alla casa, per definire politiche abitative giuste, non discriminatorie, solidali e di qualità. La casa purtroppo sta diventando un lusso per troppe persone, soprattutto nelle realtà metropolitane.
L’Unione europea ha competenze limitate sul tema, ma non possiamo dimenticare che la Carta Europea dei Diritti Fondamentali, che è nei Trattati UE riconosce il diritto alla casa e all’housing sociale come strumento per assicurare un’esistenza dignitosa per tutti. Il fenomeno della gentrificazione dei centri abitati, che spinge alle stelle i prezzi degli alloggi, condizioni abitative scadenti e insalubri di molti edifici, l’impossibilità per molte famiglie di accedere a servizi della casa a condizioni economicamente accessibili e le condizioni di vita estremamente precarie di quasi un milione di persone senza fissa dimora sono solo alcuni aspetti, gravissimi, di un vero problema sociale che affligge il nostro Continente. Dobbiamo batterci per sradicare l’emergenza abitativa in Europa.
In questi anni mi sono battuto per rafforzare il FEAD, il Fondo Europeo per l’aiuto agli indigenti, ma ho anche lavorato sul tema degli affitti brevi. Essere uno studente o un giovane lavoratore fuori sede sta diventando sempre più un privilegio!
Le persone non possono essere lasciate sole di fronte al proprio progetto di vita, a causa dell’esplodere del costo delle case.
Gli affitti troppo elevati nelle nostre città sono dovuti a diversi fattori, non ultimo il vuoto legislativo in materia di affitti a breve termine.
Gli affitti brevi da un lato hanno permesso una crescita dell’economia, ma dall’altro hanno privato di potenziali abitazioni molte persone e contribuito all’aumento del costo della vita.
Per mettere un freno a questa spirale siamo riusciti a creare un Regolamento europeo che armonizza le procedure di registrazione tra host, piattaforme online e autorità competenti e rende più efficaci le politiche di regolamentazione nei singoli Stati membri. Adesso però dobbiamo andare avanti, e introdurre regole più stringenti a tutela di famiglie, studenti e studentesse.
Seguimi e rimani connesso per scrivere insieme l’Europa che vogliamo!
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