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Intelligenza Artificiale. Una nuova frontiera da affrontare insieme.

Il Regolamento europeo sull’IA, la prima legge nel suo genere al mondo.

Una delle più grandi sfide di questo mandato è sicuramente data dal Regolamento europeo sull’Intelligenza artificiale, prima legge nel suo genere al mondo, di cui sono relatore per il Parlamento insieme al collega di Renew Europe Dragos Tudorache. Il Regolamento si basa sul livello di rischio, con obblighi graduati in base a esso, dalle pratiche inaccettabili, agli usi ad alto rischio, quelli che necessitano di trasparenza (come chatbot, AI generative e deepfakes) e quelli a basso rischio, regolati da principi generali. 

La sfida più complessa, vista l’orizzontalità del tema, che tocca tutti i settori dell’economia ma anche i nostri valori fondamentali, è quella di trovare il giusto equilibrio tra la promozione dell’innovazione e della competitività delle imprese europee che sviluppano o utilizzano sistemi di intelligenza artificiale, e un’adeguata protezione dei diritti e delle libertà fondamentali dei cittadini. Senza le adeguate tutele, non si creerà infatti la necessaria fiducia da parte dei cittadini e consumatori, e quindi il mercato europeo dell’IA rischia di restare limitato. Dobbiamo assolutamente evitare gli abusi, dalla privacy alle discriminazioni, alla stessa violazione della dignità umana, che purtroppo queste tecnologie possono consentire, se usate nel modo sbagliato.

Un punto fermo del mio lavoro è il rifiuto di una società della sorveglianza, per la quale non ci deve essere posto in Europa, oltre a un’attenzione particolare ai diritti dei lavoratori. Negli ultimi mesi gli sviluppi nel campo dell’IA sono stati molto veloci e sostanziali: per questo nel regolamento abbiamo inserito un capitolo sull’IA per scopi generali e, in particolare sui modelli fondazionali che, vista la loro potenza, saranno più regolamentati e avranno obblighi di buona progettazione, governance dei dati, documentazione tecnica, ecc. In particolare, l’IA generativa (come GPT, Dall-E e simili) dovrà essere progettata in modo da ridurre al minimo la generazione di contenuti illegali e rivelare l’uso di materiale protetto da copyright per addestrare il modello.

Il voto finale della plenaria del Parlamento, con 499 voti a favore, 28 contrari e 93 astensioni è un successo che mi rende orgoglioso e che renderà il mandato del Parlamento molto più forte, grazie alla grandissima maggioranza raggiunta.

Brando Benifei