Più della metà dei giovani tirocinanti in Europa non è stata retribuita durante il proprio tirocinio. Parliamo a tutti gli effetti di una forma di sfruttamento del lavoro giovanile e una violazione dei loro diritti. Ho già lavorato su questo problema in passato, quando sono stato promotore della campagna #fairinternships per dei tirocini equi, accessibili, retribuiti e di qualità all’interno delle istituzioni europee e del Parlamento Europeo in particolare. Grazie al mio impegno, insieme all’Intergruppo Giovani e al Forum Europeo dei Giovani, siamo riusciti a mettere al bando gli stage non retribuiti all’interno della nostra istituzione. Dovevamo dare l’esempio per poter allargare il nostro impegno al mercato del lavoro europeo: gli stage non pagati devono essere messi al bando ovunque in Europa! Durante la sessione Plenaria di giugno 2023 il Parlamento Europeo ha fatto un ulteriore passo in avanti con l’adozione di una risoluzione di iniziativa legislativa che chiede la creazione di un vero e proprio dispositivo di legge europeo, una direttiva, per mettere al bando una volta per tutte, in tutta Europa, la pratica degli stage non retribuiti e di scarsa qualità. Il mese di marzo 2024 ha rappresentato un momento di svolta della nostra battaglia: la Commissione Europea ha lanciato la sua proposta di direttiva sulle condizioni di lavoro dei tirocinanti e sulla lotta alle relazioni di lavoro mascherate da tirocinio, che rappresenta il risultato del lavoro che come Parlamento europeo abbiamo iniziato quasi 10 anni fa. Grazie al lavoro di Nicholas Schmit, Commissario Europeo al Lavoro e ai diritti Sociali, inizierà dopo le elezioni europee il vero e proprio iter legislativo. Parlamento Europeo e Consiglio saranno co-legislatori paritetici e noi ci batteremo per assicurare che la pratica dei tirocini non pagati nell’UE diventi effettivamente illegale, rafforzando il principio di parità di trattamento tra tirocinanti e lavoratori, già incluso nella bozza della Commissione, seppur migliorabile; inserendo norme chiare che stabiliscano un principio di equa rimunerazione per gli stagisti; sradicando una volta per tutte l’utilizzo abusivo di stage e tirocini solo come scappatoia legale per non assumere persone, spesso i più giovani, con contratti di lavoro regolari. Il vero lavoro inizia ora!
Dalla parte delle nuove generazioni. La mia battaglia contro gli stage gratuiti e per il diritto alla casa.
Siamo riusciti a mettere al bando gli stage non retribuiti all’interno della nostra istituzione.
Un altro tema fondamentale: la casa.
Le piattaforme online di affitti brevi hanno stimolato l’economia del turismo, ma hanno anche portato alla cosiddetta “gentrificazione turistica” delle città, minandone la vivibilità e l’accessibilità degli alloggi. Non possiamo dimenticare gli studenti universitari che pochi mesi fa dormivano in tenda nelle piazze italiane, manifestando contro il caro affitti e per i fuori sede! Questo problema riguarda anche lavoratori e famiglie alle prese con un mercato immobiliare fuori controllo. Oggi alcune piattaforme non rispettano gli obblighi esistenti e gli Stati si muovono in ordine sparso: il vuoto legislativo proprio in materia di affitti brevi è un problema reale, anche in Italia.
Il Regolamento sulla raccolta e condivisione dei dati relativi ai servizi di affitto di alloggi a breve termine che ho seguito come Negoziatore per il Gruppo dei Socialisti e Democratici è un importante nuovo tassello del mosaico europeo. Questo Regolamento armonizza le procedure di registrazione tra host, piattaforme online e autorità competenti: non la soluzione definitiva al problema, ma senz‘altro un primo passo per dare agli Stati membri gli strumenti necessari per legiferare. Sono orgoglioso che tutte le nostre priorità siano state confermate: gli host riceveranno un numero di registrazione; le piattaforme online dovranno assicurarsi che le informazioni fornite dagli host siano corrette e, infine, le autorità potranno agire in caso di uso fraudolento delle piattaforme.
Queste regole erano attese da tempo e adesso, finalmente, sarà più facile realizzare politiche efficaci rispetto a un settore in continua crescita come quello degli affitti brevi.
L’Europa che vogliamo, capace di imporre regole utili ed efficaci anche a chi ha un grande potere come le piattaforme digitali, si costruisce passo dopo passo con scelte come questa.