In questi anni mi sono battuto con forza per i diritti delle persone LGBTIQ+ in Europa. Ho partecipato al Pride di Budapest nel 2021 con una delegazione del PD e, nel dicembre 2022, insieme ad altri 20 eurodeputati ho presentato un’interrogazione parlamentare al Commissario europeo alla Giustizia, Didier Reynders, con oggetto i diritti delle famiglie arcobaleno.
Dopo le gravi decisioni della destra italiana di bloccare le registrazioni degli atti di nascita dei figli delle famiglie omogenitoriali da parte dei Comuni e di fermare la proposta di regolamento per un certificato europeo di filiazione, ho tenuto al Parlamento Europeo una conferenza stampa insieme al Sindaco di Milano Beppe Sala e alla co-Presidente del gruppo Greens/EFA, Terry Reintke. Il Parlamento Europeo, nella Risoluzione sullo Stato di Diritto in Europa, grazie ad un emendamento fortemente supportato anche dal nostro Gruppo dei Socialisti e Democratici, ha invitato il governo italiano a ritirare immediatamente la propria decisione. Ho poi presentato, insieme ad altri Eurodeputati della Delegazione del Pd al Parlamento europeo, un’interrogazione parlamentare rivolta alla Commissione europea per chiedere una valutazione sul caso di Padova, dove la Procura ha chiesto di rettificare il cognome e cancellare quello della seconda mamma per 33 atti di nascita di bambini con due madri.
L’Europa deve continuare ad essere un luogo in cui tutti possano essere liberi di essere se stessi, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale o identità di genere: non deve esserci spazio per le sistematiche discriminazioni attuate da Orban e dai suoi alleati di destra.
La vita delle persone transgender in Italia e in Europa è una sfida continua.
La destra sta portando avanti una guerra politica e antiscientifica che si combatte sulla pelle delle giovani persone transgender. Io non ho dubbi su da che parte stare: quella dei diritti.